
Sabato 10 maggio, Pistoia.
Rosaria Lo Russo vince il Ceppo Selezione Poesia. Dal sito ufficiale premioceppo.it, la motivazione di Andrea Sirotti, membro della Giuria Letteraria.
Rosaria Lo Russo vince il Premio Ceppo Selezione Poesia 2025 con la raccolta Tande (Vydia 2023) per aver intrecciato abilmente storia personale e Storia italiana del secondo dopoguerra con una lingua che reinventa il patrimonio letterario, fra rielaborazione della tradizione e ricerca di nuove forme espressive, innervate e arricchite da elementi popolari/gergali, liturgico/devozionali, dialettali (della natia Firenze, ma anche della Calabria paterna), insieme alla funambolica rilettura in chiave contemporanea dei poeti del passato, Dante in primis.
Il titolo del libro infatti, oltre a essere la storpiatura infantile di un indumento intimo materno usato come oggetto consolatorio e transizionale dall’io poetante, è significativamente anche l’anagramma del nome del Sommo Poeta a cui l’autrice torna, fatalmente e inconsapevolmente, dopo il fortunato Comedia (Bompiani, 1999).
I riferimenti culturali, così ibridati e spuri, sia di natura culturale “alta” e accademica, sia di segno popolano e popolare, si fanno in Tande “lessico famigliare” magmatico e materico, fluido e fluente, che mescola – in un intimo distanziamento dall’inenarrabile dolore della crescita – secrezioni, ossessioni e oppressioni domestiche.
Tande è la gemma più recente di una ormai lunga collana di opere stilisticamente originali e coerenti che offrono ai lettori un distintivo dettato poetico che trascende ed estende i confini tradizionali della forma lirica attraverso una particolare attenzione all’impasto linguistico-espressivo e alla sonorità e dicibilità orale dei versi. Tuttavia questo libro si distingue per l’esplorazione profonda dei temi della nascita e della morte, dell’autorità genitoriale e maschile e del binomio dolore/passione, declinati in forme e contesti letterari sempre diversi (dalla prosa poetica, al canto corale, al verso lungo pluri-assonante, al verso brevissimo e «sgocciolato»), a dimostrare l’ampia gamma espressiva di quella che si può senza tema di smentita definire una delle voci più sicure, inventive e audaci della scena poetica italiana contemporanea.
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